L’Ampalaya (Momordica charantia), noto anche come zucca
amara o bitter melon, è un vitigno
tropicale e subtropicale della famiglia delle cucurbitacee (zucche,meloni e
cetrioli), ampiamente coltivato in Amazzonia, Caraibi, e nel Sud-est asiatico
per i suoi frutti commestibili; frutti che rientrano a pieno titolo nella lista
dei cibi Nutraceutici, alimenti-farmaci che associano componenti nutrizionali
(alta digeribilità e ipoallergenicità), alle proprietà curative dei propri
principi attivi naturali.
Oltre i frutti anche le foglie, i semi e le radici hanno
notevoli proprietà benefiche per l’organismo, grazie all’elevato contenuto
di fosforo, ferro, calcio, vitamine A, B e C, beta carotene e potassio. E’
molto usata nella medicina Ayurvedica ed alcuni studi hanno dimostrato che
l’Ampalaya, grazie ad un proprio polipeptide, aumenta la produzione di
cellule beta del pancreas, migliorando così la capacità di produzione
insulinica endogena e regolando i livelli di zucchero nel sangue dei diabetici.
Usata per via esterna (semi e foglie), è un potente antimicrobico per la pelle
e può curare casi di psoriasi ed herpes, oltre ad ustioni e ferite.
Mangiare o bere il succo di Ampalaya può aiutare a prevenire
alcuni tipi di cancro, come sostenuto dai ricercatori dello Sloan-Kettering
Cancer Center di NewYork; grazie alla glicoproteina beta-momorcharin, proteina
di comprovata efficacia anche nella cura dell’HIV, che può diminuire e addirittura uccidere le
cellule tumorali leucemiche, ed inibire la sintesi di cellule tumorali. Nota
come bitter melon, l’Ampalaya in polvere è una degli ingredienti principali
degli integratori alimentari e dietetici, presenti nelle maggiori farmacie ed
erboristerie del globo terrestre.
Nella cucina asiatica il frutto dell’Ampalaya, dal gusto
più amaro del radicchio, viene equilibrato con sapienza dagli altri ingredienti comprendenti la rosa del
gusto: dolce, salato, acido e umami (gusto “grasso”); altrimenti l’amaro viene
ammorbidito bollendo il frutto precedentemente per pochi minuti oppure
lasciandolo marinare tagliato, in acqua tiepida salata. Nella cucina cinese
viene usato in semplici fritture, ma anche utilizzato al posto del luppolo per
la produzione di birra; in India ed in Nepal viene accompagnato con lo yogurt
oppure in salamoia mentre ai Caraibi è peculiarmente saltato in padella con
aglio, cipolla e scotch bonnet pepper, uno dei più potenti peperoncini
certificati dalla specifica Scala di Scoville. In tutto il mondo, il frutto
dell’Ampalaya viene comunque privato della parte centrale comprendente i semi,
e poi cucinato usualmente tagliato in pezzi, come nella famosa ricetta
filippina Ginisang Ampalaya, riconosciuta come una delle ricette più sane e benefiche
esistenti: dopo aver pulito e tagliato in pezzi il frutto dell’Ampalaya, si
lascia marinare per circa 10 minuti in acqua tiepida e sale. Scolare ed
asciugare delicatamente, dopodiché far saltare in padella con aglio, cipolla e
pomodoro tagliati, infine versare due uova sbattute precedentemente e lasciar
cuocere a gradimento. Servire caldo e à votre santé!
Lino Mariani
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