Acquistare
prodotti contraffatti, ormai diffusissimi e a prezzi modesti, non è un buon
affare perché questi prodotti nascondono problemi di illegalità, sfruttamento
del lavoro, e utilizzo di sostanze nocive alla salute. La qualità di un
prodotto contraffatto, spesso molto scadente,
non corrisponderà mai al prezzo pagato dal consumatore sia in termini di
fattura dello stesso, sia per la mancanza di garanzie di qualità, di assenza di
difetti e di garanzie. Inoltre contraffazione ed abusivismo contribuiscono allo
sfruttamento della manodopera
clandestina, del lavoro sommerso e del lavoro minorile sottraendo
importanti spazi all’economia regolare, alimentando la criminalità organizzata
che sfrutta il mercato abusivo per riciclare denaro sporco, e contemporaneamente
danneggiando gli imprenditori onesti che pagano le tasse e che producono nel
rispetto delle normative ed investono in ricerca, sviluppo, innovazione ed
immagine. Ovviamente l’industria del
falso riesce ad evadere l’IVA e a sottrarsi alla normale tassazione, danneggiando tutti i cittadini in
quanto lo Stato dovrà reperire altrove
gli introiti, ovvero le tasse, da destinare al bene comune.
Particolarmente
importante risulta l’aspetto sanitario-salutistico: da numerosi test di
laboratorio effettuati in tutto il mondo su una varietà di bigiotteria e
gioielleria a basso costo, si sono riscontrati livelli allarmanti di metalli
nocivi come Piombo, Nickel, Cadmio, Cromo, Mercurio e Arsenico, leghe
metalliche altamente tossiche, ed alogeni come Bromo e Cloro (PVC). I problemi
di salute legati a queste sostanze comprendono le allergie acute, difetti
genetici nei feti, deficit di apprendimento, tossicità epatica e
cancerogenicità.
Secondo
molti scienziati e medici, la più grande preoccupazione riguarda la tipica
usanza infantile di portare alla bocca gli oggetti, che nel caso della
bigiotteria causa il rischio di
asportazione del rivestimento protettivo sottile, esponendo i bambini
all’ingerimento di prodotti tossici.
Nella
letteratura medico scientifica il Piombo, il Cadmio ed l’Arsenico sono
classificati come noti cangerogeni, il Cromo è indicato come mutageno e causa
dell’infertilità maschile, il Mercurio è altamente tossico per le reni ed il
sistema nervoso centrale e periferico, mentre il Nickel è sospetto cancerogeno
e, come il Bromo e tutti gli altri metalli sopra elencati, l’esposizione a
quantità eccessive può causare forti reazioni allergiche e gravi dermatiti.
Infine
il Cloro, componente fondamentale del cloruro di polivinile (PVC), una delle
materie plastiche più diffuse al mondo, è un elemento stabile negli oggetti a
temperatura ambiente, ma estremamente pericoloso ad alte temperature o
combustione perché la reazione chimica conseguente porta il cloro a liberarsi
come acido cloridrico, o come diossina.
Lino Mariani
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