La
farmacognosia è la disciplina che si occupa del riconoscimento e della
descrizione dei farmaci naturali o droghe, come enunciato da Daniel Bovet Farmacologo e Nobel per la medicina nel 1957,
e si sviluppa inizialmente identificando la morfologia della droga e della
pianta, e successivamente descrivendo la stessa droga e i principi attivi in
essa contenuti. Scientificamente la droga è espressa come un prodotto complesso
di origine vegetale o animale, conservato allo stato secco, ed usato a scopo
terapeutico come tale o sotto forma di prodotti di estrazione grezza in grado
di formare farmaci specifici.
La
Farmacognosia è sostanzialmente un settore della farmacologia a carattere
multidisciplinare che riunisce le conoscenze di botanica farmaceutica, farmacologia,
fitochimica, studiando in particolare i miglioramenti nella coltivazione delle
piante medicinali, nuovi principi identificati nelle droghe, la valutazione
dell’attività terapeutica delle droghe e la preparazione di forme farmaceutiche
a partire dalle droghe.
A
causa del loro potenziale psicotropo, alcune droghe sono usate non per uso
medico-terapeutico ma come stupefacenti, a scopo cosiddetto ricreativo in grado
di alterare l’attività mentale. La legge italiana classifica illegali le
sostanze psicotrope incluse in apposite tabelle dalla legge n° 685 del
22/12/1975, tuttavia i principi attivi di questi stupefacenti continuano a
fornire sostanze idonee all’uso terapeutico-farmacologico.
La droga ricavata dall’Assenzio è
costituita dalle foglie e dalle infiorescenze della Artemisia absinthium e
viene usata come antielmintico, antibatterico, antipiretico, e nella produzione
di liquori; la sua tossicità è derivata dal thujone, sostanza convulsivante (ad
alte dosi), con potere allucinogeno e assuefativo.
La
canapa indiana (Cannabis sativa varietà indica), è una pianta originaria
dell’Asia centrale nota sia per le fibre che da essa si ottengono, sia per la
resina che presenta un effetto stimolante sul Sistema Nervoso Centrale. La
droga è costituita dalle infiorescenze disseccate femminili che prendono il
nome di marijuana e dal materiale resinoso secreto da innumerevoli ghiandole
presenti in tutta la pianta noto come hashish, dal colore scuro e dall’odore
caratteristico. Tre principali cannabinoidi sono stati ricavati dalla cannabis:
cannabidiolo (CBD), cannabinolo (CBN) e Δ9-tetraidrocannabinolo (THC).
L’hashish risulta essere più potente della marjuana avendo un contenuto 5-10
volte maggiore di THC, il cannabinoide farmacologicamente più potente, responsabile
delle proprietà allucinogene della droga. L’impiego terapeutico è previsto come
antiemetico: nabilone e dronabinolo sintetizzati dal THC, vengono impiegati per il trattamento del
vomito indotto da farmaci antitumorali e anti-Aids; è nota anche la sua utilità
nel trattamento del dolore e della spasticità muscolare.
Attualmente
sono stati pubblicati studi clinici in cui si dimostra la capacità antitumorale
del THC nel modello animale.
Lino Mariani
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