03/09/14

Farmacognosia

La farmacognosia è la disciplina che si occupa del riconoscimento e della descrizione dei farmaci naturali o droghe, come enunciato da Daniel Bovet  Farmacologo e Nobel per la medicina nel 1957, e si sviluppa inizialmente identificando la morfologia della droga e della pianta, e successivamente descrivendo la stessa droga e i principi attivi in essa contenuti. Scientificamente la droga è espressa come un prodotto complesso di origine vegetale o animale, conservato allo stato secco, ed usato a scopo terapeutico come tale o sotto forma di prodotti di estrazione grezza in grado di formare farmaci specifici.
La Farmacognosia è sostanzialmente un settore della farmacologia a carattere multidisciplinare che riunisce le conoscenze di botanica farmaceutica, farmacologia, fitochimica, studiando in particolare i miglioramenti nella coltivazione delle piante medicinali, nuovi principi identificati nelle droghe, la valutazione dell’attività terapeutica delle droghe e la preparazione di forme farmaceutiche a partire dalle droghe.
A causa del loro potenziale psicotropo, alcune droghe sono usate non per uso medico-terapeutico ma come stupefacenti, a scopo cosiddetto ricreativo in grado di alterare l’attività mentale. La legge italiana classifica illegali le sostanze psicotrope incluse in apposite tabelle dalla legge n° 685 del 22/12/1975, tuttavia i principi attivi di questi stupefacenti continuano a fornire sostanze idonee all’uso terapeutico-farmacologico.

La droga ricavata dall’Assenzio è costituita dalle foglie e dalle infiorescenze della Artemisia absinthium e viene usata come antielmintico, antibatterico, antipiretico, e nella produzione di liquori; la sua tossicità è derivata dal thujone, sostanza convulsivante (ad alte dosi), con potere allucinogeno e assuefativo.
La canapa indiana (Cannabis sativa varietà indica), è una pianta originaria dell’Asia centrale nota sia per le fibre che da essa si ottengono, sia per la resina che presenta un effetto stimolante sul Sistema Nervoso Centrale. La droga è costituita dalle infiorescenze disseccate femminili che prendono il nome di marijuana e dal materiale resinoso secreto da innumerevoli ghiandole presenti in tutta la pianta noto come hashish, dal colore scuro e dall’odore caratteristico. Tre principali cannabinoidi sono stati ricavati dalla cannabis: cannabidiolo (CBD), cannabinolo (CBN) e Δ9-tetraidrocannabinolo (THC). L’hashish risulta essere più potente della marjuana avendo un contenuto 5-10 volte maggiore di THC, il cannabinoide farmacologicamente più potente, responsabile delle proprietà allucinogene della droga. L’impiego terapeutico è previsto come antiemetico: nabilone e dronabinolo sintetizzati dal  THC, vengono impiegati per il trattamento del vomito indotto da farmaci antitumorali e anti-Aids; è nota anche la sua utilità nel trattamento del dolore e della spasticità muscolare.

Attualmente sono stati pubblicati studi clinici in cui si dimostra la capacità antitumorale del THC nel modello animale.

Lino Mariani


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